sabato 17 settembre 2011

Cremano la mamma, ma tra gli oggetti personali trovano il cervello


ome da volontà della donna, la fanno cremare. A cremazione avvenuta ricevono gli effetti personali raccolti prima che il cadavere fosse affidato al fuoco liberatore. Nell’aprire la scatola trovano, tra gli oggetti, anche il cervello della cara estinta. Una storia degna di un libro di Stephen King, alla quale va ad aggiungersi un piccolo mistero.
C’è anche un piccolo caso diplomatico a fare da sfondo a questa vicenda. La donna, residente nel New Mexico, è deceduta nello stato dello Utah. Ora i dipartimenti funerari dei due Stati si stanno incolpando a vicenda dell’accaduto, dando qualche grattacapo anche ai politici chiamati dai quotidiani locali a fare luce sull’episodio. La famiglia è subito ricorsa alle vie legali perché, fa sapere tramite il proprio avvocato Richard Valle “si tratta di una tragedia sadica”. Dalle carte processuali depositate alla Corte del Distretto di Albuquerque emergono dettagli davvero macabri. Si legge che la scatola contenente gli effetti della defunta emanava un odore tremendo e, aprendola, i familiari si sono trovati davanti allo sconcertante spettacolo: il cervello della donna in avanzato stato di decomposizione. La donna, della quale sono note solo le iniziali M.F.R., è deceduta il 28 settembre 2009 a causa di un incidente stradale, da quel momento la macchina burocratica si è messa in moto e, una volta assolte tutte le formalità del caso, si è potuto procedere assecondando le sue ultime volontà. Qualcosa però non è andato per il verso giusto. Gli uffici competenti non hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa, sostenendo entrambi che i responsabili non fossero reperibili ma, dallo Utah, fanno sapere che il cervello, gravemente danneggiato durante l’incidente è stato spedito nel New Mexico con un invio separato e non riescono a spiegarsi come mai questo sia poi stato inviato ai familiari della vittima.

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