Un cliente si è eccitato davanti alla commessa di un negozio cercando di "sistemarsi" le parti intime. Lei lo ha denunciato per atti osceni, ma i giudici ravvisando solo una "reazione fisica incontrollabile" lo hanno assolto. La curiosa vicenda è successo a un 40enne della provincia di Campobasso. "Il mio assistito - ha sostenuto l'avvocato difensore - stava solo cercando di limitare gli effetti 'visivi' indesiderati".
Alcuni mesi fa, l'uomo era andato a fare compere e si era imbattuto in una bella commerciante. La fantasia si era scatenata e l'eccitazione si era appalesa sotto la tuta da ginnastica. L'uomo aveva cercato di correre ai ripari cercando di nascondere il "fattaccio", ma aveva aggravato la situazione perché la donna, scandalizzata, si era messa a urlare e si era rifugia nel retrobottega.
La vicenda è così finita in tribunale con l'accusa di atti osceni e violenza. La difesa, invece, ha cercato di ricostruire il fatto ammettendo l'erezione, ma negando assolutamente le oscenità. Per questo i giudici di Campobasso hanno assolto l'uomo per la presunta violenza e gli atti osceni, ritenendo l'eccitazione come "riflesso incontrollabile" e quindi non punibile.
La vicenda è così finita in tribunale con l'accusa di atti osceni e violenza. La difesa, invece, ha cercato di ricostruire il fatto ammettendo l'erezione, ma negando assolutamente le oscenità. Per questo i giudici di Campobasso hanno assolto l'uomo per la presunta violenza e gli atti osceni, ritenendo l'eccitazione come "riflesso incontrollabile" e quindi non punibile.
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