Le autorità inglesi lo hanno già fermato 50 volte negli ultimi due anni. Un’inquietante media di due fermi al mese per un undicenne esagitato che, come ultima bravata, ha cercato di uccidere a coltellate madre e sorellina. Quando aveva nove anni ha tentato di disfarsi dello zio, armandosi di motosega. La mamma del piccolo teppista è preoccupata ma cerca di minimizzare.
"Ha cercato di uccidermi!" dice al quotidiano The Sun lo zio della peste, ricordando il giorno in cui il piccolo gli si è scagliato addosso urlando come un pazzo e cercando di accendere la motosega che teneva saldamente tra le mani. La madre continua il racconto e svela che, due notti fa, il figlio ha cercato di sgozzare lei e la sorella con un coltello da cucina ma dice di essere solo un po’ turbata, perché ha visto chiaramente, negli occhi della piccola peste, una disperata richiesta di aiuto.
Il ragazzo - continua la donna - fuma cannabis da almeno due anni e, negli ultimi 12 mesi, è stato più volte sorpreso a saccheggiare l’automobile di famiglia, nel tentativo di racimolare qualche sterlina. Sempre più spesso in casa mancano oggetti e la donna, che ha allevato da sola 4 figli, si augura che la Polizia possa trattenerlo in carcere almeno per un giorno, per fare in modo che possa capire a quale tipo di vita sta andando in contro. Considerando la giovane età del teppistello le autorità possono limitarsi a portarlo alla centrale erilasciarlo nel giro di qualche ora, dopo avergli fatto una filippica. La madre preoccupata, si dice certa che il figlio non è cattivo, ha solo bisogno di attenzioni che lei, 40enne single, non ha potuto dargli da quando il padre si è dato alla fuga.
Riconosce nel figlio la paura di affrontare la vita e non nasconde di provare anche lei qualcosa di simile. I servizi sociali locali, secondo la donna, hanno fatto poco per la sua famiglia, nonostante le molte richieste di aiuto fatte negli anni. Il municipio di Croydon, 19esimo distretto della città di Londra, interrogato a tale proposito dal quotidiano inglese, fa sapere che non intende esprimersi in merito ad un singolo caso e che l’operato dei servizi sociali cittadini va giudicato nella sua totalità.
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