Joe Calzone forse ancora non lo sa, ma il suo film sta diventando un cult dopo aver scatenato una tempesta e rischiato di annullare cinque anni di matrimoni, battesimi e prime comunioni. Joe Calzone è il protagonista de "Il Confessionale", pellicola a luci rosse girata da Jenny Forte dentro una chiesa della provincia marsicana. La chiesa di San Vincenzo a Gioia vecchio, frazione disabitata di Gioia dei Marsi, provincia dell' Aquila, ai confini del parco d' Abruzzo. La chiesa è del Seicento e nel 1998, all' insaputa di tutti, è stata trasformata in set per la scena madre di un film porno, "Il Confessionale" appunto. Preti e custodi lo sapevano che la troupe stava girando un film. Ma il copione non l' avevano visto, e del ciak hard dentro la chiesa, il prete e la sposa vestita di bianco insieme, nessuno sapeva niente. Se ne sono accorti cinque anni dopo, quando qualcuno ha visto la pellicola e riconosciuto la chiesa. Risultato: videocassette e dvd del film sequestrati dai carabinieri nella Marsica (e presto nel resto d' Italia), attori e regista a rischio denuncia per vilipendio della religione, e riti celebrati dopo il ciak in pericolo. Il diritto canonico sentenzia: sono illecite le cerimonie celebrate dopo ogni atto scandaloso, contrario alla santità del luogo. Al momento i riti restano validi, ma occorre un decreto del vescovo dei Marsi per riabilitarli. «Non posso ancora pronunciarmi, devo capire...», prende tempo monsignor Lucio Renna, la settimana scorsa alle prese col caso del frate di Trasacco, "sequestrato" dai fedeli nel convento per evitare il suo trasferimento. Ma quella è un' altra storia, poi risolta, questa invece è tutta da chiarire. Intanto per le conseguenze sui riti celebrati dal '98 ad oggi («i matrimoni erano e restano validi», rassicura l' avvocato, Alfonso Corsi, della Sacra Rota). Scoprirlo non è stato facile.
Nella pellicola, remake blasfemo di un film inglese del '95 pubblicizzato sul web (35 euro, il prezzo) con la scritta «girato in una chiesa vera», si riconosceva la facciata di un' altra chiesa della zona. Per capire gli interni, i carabinieri della Compagnia di Avezzano hanno confrontato il video con le foto di ogni chiesa di campagna, fino a quando da una lapide è stato possibile capire dov' era il set. Quel giorno, raccontano i carabinieri, il custode è stato ingannato, gli avevano detto che era un film su un matrimonio e le scene sono state girate a sua insaputa. Un segreto scoperto solo in videoteca, quando il film ha cominciato a circolare in tutta Italia, Marsica compresa.
Nella pellicola, remake blasfemo di un film inglese del '95 pubblicizzato sul web (35 euro, il prezzo) con la scritta «girato in una chiesa vera», si riconosceva la facciata di un' altra chiesa della zona. Per capire gli interni, i carabinieri della Compagnia di Avezzano hanno confrontato il video con le foto di ogni chiesa di campagna, fino a quando da una lapide è stato possibile capire dov' era il set. Quel giorno, raccontano i carabinieri, il custode è stato ingannato, gli avevano detto che era un film su un matrimonio e le scene sono state girate a sua insaputa. Un segreto scoperto solo in videoteca, quando il film ha cominciato a circolare in tutta Italia, Marsica compresa.
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